Palazzo Belloni Bologna

BOLOGNA
Palazzo BELLONI
29.11.2019 - 12.04.2020

Penso che un sogno così...

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Pesaro città della musica accoglie un nuovo progetto espositivo che vede protagonista la "musica d’autore" specchio della nostra storia più recente e strumento di esplorazione e interpretazione delle grandi trasformazioni politiche e sociali di quel periodo.

Dopo aver fatto tappa a Bologna, arriva sull’Adriatico la mostra “NOI. Non erano solo canzonette”. Organizzata dal Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo, la mostra apre al pubblico da domenica 12 luglio a Palazzo Mosca – Musei Civici, luogo dell’identità culturale della città, e al Museo Nazionale Rossini, il nuovo museo dedicato al figlio di un’epoca che ha generato la prima pop star ante litteram: Gioachino Rossini.

Visitabile fino all’10 gennaio 2021, è un evento a 360 gradi, una grande rappresentazione della storia italiana recente dal 1958 al 1982: venticinque anni rivoluzionari sotto tutti gli aspetti, sociali, etici ed economici del nostro Paese, raccontati attraverso la Musica, che ha saputo parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni.

Patrocinata dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Marche, oltre che da FIMI, RAI, SCF e SIAE, la mostra è prodotta da Bibibus Events ed è a cura di Gianpaolo Brusini, Giovanni De Luna, Lucio Salvini, con i contributi di Fabri Fibra, Marco Tullio Giordana, Vittorio Nocenzi, Giorgio Olmoti e Omar Pedrini, a garantirne il rigore storico/scientifico, l’alta valenza culturale e la forte impronta didattico/educativa.

Racchiusa fra due abbracci, quello di Domenico Modugno sul palco di Sanremo 1958 e quello di Paolo Rossi nella notte di Madrid che nel 1982 laureò l’Italia campione del mondo, la mostra procede cronologicamente a toccare ogni aspetto della vita sociale, del costume, della cronaca, del lavoro e dei cambiamenti nelle convinzioni etiche e morali di quegli anni.

A costante contrappunto, 100 opere musicali italiane, selezionate nel repertorio di quel periodo, costituiscono una chiave di lettura e approfondimento. Un "passo a due" fra musica e società, dove gli stili di vita, le mode, le relazioni interpersonali e perfino le stesse istanze sociali sono influenzati l’uno dall’altra e viceversa.

Il percorso espositivo, allestito dalla designer Francesca Seminatore con le installazioni audio-video di Daniele Perrone, è suddiviso in quattordici aree tematiche in grado di coinvolgere tanto chi quegli anni li ha vissuti in prima persona, quanto le generazioni più giovani, in un comune percorso di immersione nella memoria collettiva italiana. Dalla grande immigrazione verso le città del Nord della fine degli anni Cinquanta, sino al disimpegno che ha configurato gli anni Ottanta.

Si parte da Palazzo Mosca – Musei Civici con le sezioni: “Volare” penso che un sogno così non ritorni mai più, “Il Treno del sole” come è bella la città come è viva la città, “Il Boom” il mutare del profilo delle città e delle campagne, “Carosello” l’avvento del consumismo, “Abbronzatissimi” la conquista del tempo libero e delle vacanze di massa, “L’Esercito del Surf” i giovani quale nuovo soggetto sociale e “Pensiero Stupendo” con il lungo cammino dell’emancipazione femminile.

Il percorso prosegue al Museo Nazionale Rossini con le sezioni: “C’era un ragazzo che come me” le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi, “Contessa” lotte operaie, “La locomotiva” il terrorismo, “Musica ribelle” le radio libere, “La febbre del sabato sera” le discoteche, “Splendido Splendente” il riflusso che darà inizio agli edonistici anni ’80 ed infine “il Mundial” la notte che ci cambiò per sempre.

La fruizione musicale in mostra è a più livelli: dall’audio diffuso nelle varie sale, alle opere ascoltabili singolarmente grazie alle più recenti tecnologie, agli speaker direzionali per i filmati d’epoca. I 100 brani scelti, utilizzando un criterio di massima inclusività, da Peppino di Capri a Francesco Guccini, da Patty Pravo a Fabrizio De André, sono in grado di trasmettere, anche a chi non c’era, il senso profondo di quella musica e di quegli anni.

Il repertorio iconografico, a corredo della mostra, proviene in parte dagli inestimabili archivi Publifoto IntesaSanpaolo e in parte dall’archivio storico de il Resto del Carlino, le cui immagini, destinate ai quotidiani, ai rotocalchi e ai settimanali illustrati dell’epoca, restituiscono lo sguardo del fotoreporter di cronaca e la sua grande abilità di rappresentare in modo acuto, profondo e preciso le molteplici realtà italiane

Le immagini di repertorio dei cantanti e di backstage, sono per la quasi totalità provenienti dagli archivi di Renzo Chiesa, uno dei più grandi fotografi musicali italiani.

Le opere video provengono dagli archivi delle Teche RAI, oltre che dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea, un centro di conservazione, valorizzazione e diffusione del patrimonio audiovisivo prodotto dalle imprese italiane.

A imperdibile corredo del percorso si affianca per il visitatore il catalogo pubblicato da ELI – La Spiga con foto e un apparato testuale storico-critico dei curatori della mostra, che si pone come un approfondimento affascinante a questa storia unica dell’immaginario degli italiani.

Mostra "NOI"

Palazzo Belloni, Bologna

     

Lunedì-Martedì: visita riservata a gruppi e scuole
Mercoledì-Venerdì: 14-20
Sabato: 10-22
Domenica: 10-21

Via de' Gombruti, 13/a, 40123 BOLOGNA BO
Dal 29 novembre 2019 al 12 aprile 2020

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Mostra NOI Bologna

Mostra Noi Bologna

BOLOGNA | Palazzo Belloni
29.11.19 - 12.04.20

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Mostra NOI. Non erano solo canzonette
Palazzo Belloni, Via de' Gombruti, 13/a - 40123 Bologna.
Dal 29/11/2019 al 12/04/2020.